Anche se il 5% del consumo di patate fresche in Belgio è biologico, secondo i dati GfK, nelle Fiandre l'area delle patate biologiche rimane di circa 150 ettari.
Secondo i consulenti orticoli di Inagro, le ragioni di questa situazione sono “probabilmente” due. In primo luogo, la coltivazione convenzionale delle patate è in gran parte orientata verso l'industria, il che significa che al momento c'è poco interesse per il biologico.
D'altra parte, gli esperti di Inagro vedono una crescita accelerata della superficie coltivata a patate biologiche in Vallonia, dove ora vengono coltivati circa 700 ettari di patate biologiche. I terreni argillosi si prestano bene alle patate per il fresco produrre mercato, i grandi appezzamenti consentono lotti omogenei più grandi e alcuni coltivatori valloni hanno anche investito molto in moderne sistemazioni di stoccaggio, il che significa che le patate biologiche di buona qualità possono essere fornite fino alla tarda primavera.
"Tecnicamente, possiamo offrire patate biologiche belghe fino alla fine di maggio", afferma Bart Nemegheer di de Aardappelhoeve durante una recente visita sul campo alla fattoria sperimentale di Inagro per l'agricoltura biologica, citata dai siti web di consulenza di AGF e Inagro. “C'è anche sempre più interesse da parte del settore della vendita al dettaglio, che sta facendo dell'origine belga una punta di diamante. Al momento dipendiamo ancora dalle importazioni dalla Spagna e dall'Italia nel segmento precoce. Le Fiandre possono colmare il divario a giugno e agosto concentrandosi sui raccolti precoci?"
Durante questa occasione, Bart Nemegheer ha presentato una chiara sfida ai coltivatori presenti. Vuole anche scommetterci attivamente la prossima stagione. Durante la visita in campo è seguito un primo scambio di idee interessante e allo stesso tempo critico in merito, tra l'altro, alla qualità desiderata, alla scelta delle varietà, alla tecnica di raccolta e ovviamente al prezzo.