In una collaborazione innovativa che abbraccia tutti i continenti, i ricercatori hanno sviluppato due nuove cultivar di patate resistenti al gelo, progettate appositamente per gli ambienti difficili delle Ande e dell'Altiplano. Questo risultato monumentale, frutto di un progetto internazionale di selezione, segna un progresso significativo nella resilienza agricola e nella sicurezza alimentare per le regioni vulnerabili.
Avviato presso la United States Potato Genebank (USPG) in collaborazione con istituzioni peruviane tra cui l'Instituto Nacional de Innovacion Agraria (INIA) e l'International Potato Center (CIP), insieme agli agricoltori locali, il progetto mirava a rafforzare la resistenza al freddo e la tolleranza al gelo delle cultivar di patate autoctone del Perù. Le regioni delle Ande e dell’Altiplano sono spesso colpite dal gelo, che porta a sostanziali perdite di rendimento e mette a rischio il sostentamento dei piccoli agricoltori.
La chiave di questo successo è stata lo sfruttamento della diversità genetica della parente della patata selvatica, Solanum commersonii (cmm). Conosciuto per la sua eccezionale tolleranza al gelo e capacità di acclimatazione al freddo, cmm prometteva di conferire resilienza alle varietà di patate coltivate. Attraverso meticolosi sforzi di selezione, i ricercatori hanno creato famiglie riproduttrici che combinano cmm con cultivar di patate autoctone peruviane di Solanum tuberosum subsp. andigenum (agg).
Il processo ha comportato valutazioni rigorose di migliaia di piantine in diverse località del Perù, concentrandosi su caratteristiche quali la risposta al gelo, la qualità dei tuberi e la resa. Nel corso di otto anni di meticolosa selezione e prove sul campo, sono stati identificati 58 genotipi che mostravano un'eccezionale tolleranza al gelo e una produttività sul campo superiore. Questi candidati promettenti sono stati sottoposti a un ulteriore esame, che ha portato al rilascio di due cultivar avanzate: Wiñay e Llapanchispaq.
Wiñay, che significa “crescere” in quechua, ha fatto il suo debutto in Perù nel novembre 2018, seguito da Llapanchispaq, che significa “per tutti noi”, nel 2022. Queste cultivar rappresentano un trionfo della cooperazione internazionale, dimostrando l’efficacia di sfruttare la diversità genetica per affrontare le pressanti sfide agricole. Fornendo agli agricoltori varietà resilienti in grado di resistere al gelo, questa iniziativa non solo migliora la sicurezza alimentare, ma sottolinea anche l’importanza delle pratiche agricole sostenibili nel mitigare gli impatti dei cambiamenti climatici.
Inoltre, questo progetto funge da modello per una collaborazione inclusiva, sottolineando l’equa condivisione delle risorse genetiche e della conoscenza. Collegando le competenze scientifiche con le conoscenze locali, esemplifica il potere dell’azione collettiva nel promuovere l’innovazione agricola.
In conclusione, lo sviluppo di cultivar di patate resistenti al gelo per le regioni andine e dell’Altiplano testimonia il potenziale delle partnership internazionali nel promuovere la resilienza agricola. Mentre il cambiamento climatico continua a rappresentare una minaccia esistenziale per i sistemi di produzione alimentare, iniziative come queste offrono speranza per un futuro più sostenibile e sicuro.